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Giordani: un sindaco con le “Ali” / 1

di Gianni Belloni e Ernesto Milanesi

Il marchio Non solo sport rappresenta la storia di un importante successo commerciale: dal primo negozio di abbigliamento e articoli sportivi aperto a Padova nel lontano 1993 agli attuali 52 punti vendita sparsi in tutta la penisola. Artefici di questo successo gli amministratori della Trops Spa, la società che possiede il marchio Non solo sport.

Trops Spa e l’immobiliarismo

Il capitale sociale è di 800 mila euro, Renato e Carlo Fantin detengono ciascuno il 10,71% delle quote sociali mentre la maggioranza è saldamente in mano – con il  78,57% delle azioni – alla Gift Srl, la società a cui fanno capo gli affari immobiliari e finanziari della famiglia Giordani e di cui Sergio Giordani, attuale sindaco di Padova, è amministratore.

Al timone della Trops Spa oggi siede Sandro Gambalonga, mentre lo stesso Sergio Giordani figura come consigliere e il fratello Carlo presidente del Consiglio d’amministrazione.

Collocare i negozi dei posti giusti è uno dei prerequisiti per il successo: e dagli anni ’90 in poi i posti giusti sono i centri commerciali, tempio laico del commercio.

Il primo contratto di affitto – lo si apprende dalla lettura della visura in Camera di commercio – la società Trops lo stipula con la società Alì, il 15 dicembre del 1995. Ne seguiranno negli anni, con la società guidata da Francesco Canella, altri tre. Non per nulla, ad Abano come a Rovigo, troviamo Non solo Sport nei centri commerciali Alìper.

Negozi & centri commerciali

Ovviamente la disseminazione degli store targati Non solo sport ha riguardato altri soggetti importanti della Grande distribuzione organizzata (Gdo): da Lando a Aspiag – Despar (Intercity e le Brentelle fanno parte del medesimo gruppo Spar), da Pam (Panorama) a Unicomm (Emisfero).

Oggi 13 dei 27, quasi il 50%, dei negozi Non solo Sport presenti in Veneto sono collocati all’interno di centri commerciali (calcolati sulla base dell’elenco delle strutture di vendita presenti nel sito di Non solo sport). Non serve essere dei fini analisti per osservare che il buon andamento degli affari della famiglia Giordani – proprietaria, lo ripetiamo, del 78,57% della Trops Spa proprietaria del marchio Non solo sport – è anche legata al buon andamento degli affari dei big della grande distribuzione, Alì compreso.

Mega-hub in via Svezia: conflitto d’interessi?

La vera e propria invasione della Gdo a cui abbiamo assistito a Padova negli ultimi anni dev’essere principalmente imputata alla Regione, che con la legge del 2012 che disciplina gli insediamenti commercio, ha consentito ampi margini di manovra ai promotori di ipermercati e centri commerciali.

Oggi però sono il consiglio comunale e la giunta guidata da Sergio Giordani che hanno per le mani la decisione il cui esito avrà ripercussioni importanti sul business di un fondamentale player della Gdo, l’Alì guidata da Francesco Canella. Il previsto, e contestato, centro logistico Alì a Granze di Camin – 150 mila metri quadri  (due volte Prato della Valle) che planano su un area agricola – è finalizzato ad aumentare e concentrare gli spazi di stoccaggio diminuendo i costi di gestione in vista dell’espansione dell’attuale quota di mercato di Alì.

Tale espansione si traduce concretamente nell’apertura di altri 2 supermercati ogni anno per i prossimi 30 anni (pag. 48 del documento di analisi degli impatti del progetto).

A questo punto la domanda scaturisce semplice, naturale, diretta come qualsiasi esigenza di verità.

Il sindaco Sergio Giordani è in grado di valutare il progetto di nuovo hub logistico di Alì senza subire condizionamenti legati ai suoi interessi economici e alle sue relazioni d’affari?

(1 – continua)  


Sul tema del nuovo hub di Alì a Granze di Camin abbiamo già pubblicato:

Foto di Edgar Chaparro su Unsplash

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