Proseguiamo gli approfondimenti sul caso dell’ampliamento dell’hub logistico padovano di Alì a Granze.
Dopo l’intervento di Franco Zecchinato, che si concentra sulla fusione tra Interporto e Zip – potete leggerlo qui –, pubblichiamo una lettura critica dell’analisi degli impatti del progetto, commissionata dal Comune di Padova a Terre srl, che, a sua volta, l’ha affidata al CESQA Centro Studi Qualità Ambientale (Università di Padova).
Il testo di seguito riportato è a cura del gruppo Urbanistica e contesto e di Nicola Lovisatti. Il documento oggetto dell’analisi si può scaricare in pdf a questo link.
Ampliamento dell’hub logistico Alì a Granze
Note su “Analisi del ciclo di vita e modelli di riequilibrio dei sistemi urbani: Il modello Ali’ S.p.A.” Allegato 1 – “Valutazione comparativa dell’Impronta Ambientale per ampliamento dell’hub logistico Alì sito in via Svezia a Padova” a cura di CESQA Centro Studi Qualità Ambientale (Unipd)
di Urbanistica e contesto e di Nicola Lovisatti
L’ampliamento del cento logistico Alì è finalizzato ad aumentare e concentrare gli spazi di stoccaggio diminuendo i costi di gestione in vista dell’espansione dell’attuale quota di mercato di Alì (116 supermercati tra Veneto ed Emilia Romagna). Tale espansione si traduce concretamente nell’apertura di altri 2 supermercati ogni anno per i prossimi 30 anni (pag. 48 della relazione generale).
Per realizzare l’ampliamento è necessaria una variante al Piano degli Interventi. La variante, già adottata il 7 giugno 2023 dalla apposita Conferenza dei Sevizi, dovrà essere approvata dal Consiglio Comunale che, per farlo, dovrà verificare l’esistenza di un “motivo imperativo di rilevante interesse pubblico”.
Ma, in un quadro di sovrabbondanza di supermercati, è un motivo di rilevante interesse pubblico aumentarne ulteriormente il numero?
Scopo dell’analisi commissionata dal Comune di Padova era quello di fornire informazioni utili a identificare, se presente, il rilevante interesse pubblico, chiarendo il quadro urbanistico ed ambientale che potrebbe derivare dall’ampliamento (pag. 7 della relazione generale).
Da un’analisi della documentazione pubblicata si può rilevare che lo studio per l’ampliamento dell’hub logistico Alì, presenta numerose criticità:
- omette di prendere in considerazione il movimento delle merci in entrata e in uscita dal centro logistico e, di conseguenza, l’aumento del traffico che deriverebbe dall’ampliamento. Tale aumento di traffico inciderà sensibilmente sulla circolazione urbana, sui consumi energetici e sulle emissioni dannose per la salute umana;
- rispetto alla costruzione dei nuovi edifici e delle aree di manovra previsti dall’ampliamento, omette di considerazione i consumi energetici, le pericolose emissioni di ossidi di azoto e carbonio e la produzione di polveri sottili che le attività di cantiere inevitabilmente producono;
- introduce nello studio scenari inverosimili evitando il confronto diretto tra quelli reali, cioè tra la situazione attuale e quella dell’ampliamento previsto, unico confronto utile ad orientare la scelta che il Consiglio Comunale dovrà fare;
- utilizza criteri di valutazione che rendono impossibile confrontare e sommare tra loro gli effetti delle attività generali dell’hub con quelle che attengono specificamente alla distribuzione delle merci.
Queste omissioni, queste scelte metodologiche e gli errori di calcolo hanno tutti l’univoco effetto di far percepire l’ampliamento dell’hub Alì come vantaggioso per l’impatto ambientale, mentre il confronto diretto tra la situazione attuale e la configurazione futura, evidenzia senza alcun dubbio l’assoluta non convenienza ambientale dell’ampliamento dell’hub Alì.
Le seguenti note, utilizzando esclusivamente i dati e le argomentazioni trattate dall’allegato 1: “Valutazione comparativa dell’Impronta Ambientale per ampliamento dell’hub logistico Alì sito in via Svezia a Padova” a cura di CESQA, hanno lo scopo di sostanziare queste osservazioni.
1. Traffico urbano indotto
Lo studio analizza solamente gli effetti dovuti alla movimentazione delle merci tra i vari magazzini che fanno parte del centro logistico Alì (pag. 24 dell’allegato 1).
Esclude dall’analisi il traffico tra fornitori esterni e il Centro logistico e tra questo e i punti vendita. Tutto questo traffico ha un forte impatto sulla circolazione urbana, in particolare su quella della zona industriale:
“L’intervento influenza una viabilità già in sofferenza”, ricorda il Caposettore ai Lavori Pubblici Ing. Benvenuti, che auspica impegnativi interventi di mitigazione non previsti dal progetto (pag. 12 verbale Conferenza dei Servizi Decisoria del 7 giugno 2023).
Le merci trasportate, nell’ipotesi dell’ampliamento dell’hub Alì, saranno quasi il triplo di quelle attuali, e ciò comporterà, oltre ad un aumento della congestione del traffico e al conseguente aumento di consumo energetico, anche un notevole aumento delle emissioni gassose (anidride carbonica, ossidi di azoto e carbonio) e della produzione di polveri sottili MP 2,5 e MP 10 che incidono sulla salute.
Questi effetti, pur essendo rilevanti nel calcolo dei parametri di valutazione, sono stati del tutto ignorati producendo una sottovalutazione delle conseguenze negative dell’ampliamento.
2. Costruzione di nuovi edifici
Tra i parametri che valutano gli effetti prodotti dalla costruzione dei nuovi edifici e delle aree di movimentazione, viene presa in considerazione solamente l’emissione di CO2, mentre una nuova costruzione richiede consumo di energia, sottrae risorse naturali e produce anche emissioni di NO2 e CO e di polveri sottili MP10 e MP2,5.
Anche questa omissione contribuisce a sottovalutare le conseguenze negative dell’ampliamento.
3. Scenari
Lo scopo dello studio commissionato dal Comune era quello di confrontare in modo chiaro ed esaustivo la situazione attuale del centro logistico, con l’ipotetica situazione futura richiesta da Alì Spa in cui il centro logistico ampliato dovrà servire, oltre agli attuali 116, ulteriori 60 supermercati nei prossimi 30 anni.
Lo studio invece, non mette mai in relazione diretta questi due scenari, unico confronto utile a orientare la scelta volta a valutare l’interesse pubblico, ma procede con un approccio di tipo “aziendalistico”. Infatti, l’analisi comparativa scelta, “Life Cycle Assessment (LCA)”, è volta a fornire indicazioni utili alla gestione interna di un’azienda e non a valutare l’interesse pubblico.
Gli effetti dell’ampliamento ipotizzato vengono indagati in due diverse condizioni di contesto proponendo quattro scenari:
Contesto di “Mercato stazionario”, cioè conservazione dell’attuale numero di supermercati (pag.8) a cui corrispondono i due scenari:
- lo scenario A che esamina la situazione con l’attuale numero di punti vendita e con l’attuale configurazione del centro logistico;
- lo scenario B’ che esamina la situazione con l’attuale numero punti vendita, ma con il progetto di ampliamento realizzato.
Contesto di “Mercato in espansione”, cioè aumento del numero dei punti vendita a cui corrispondono i due scenari:
- lo scenario B che esamina la situazione con l’aumento dei punti vendita e con la realizzazione dell’ampliamento;
- lo scenario C che esamina la situazione con l’aumento dei punti vendita con la configurazione attuale del centro più altri tre magazzini dispersi nel territorio ad una distanza media di 25 Km (tab. 7 pag. 21).
I due scenari B’ e C sono palesemente inverosimili:
- Lo scenario B’ presuppone che Alì, dopo aver acquistato i terreni limitrofi e commissionato il progetto di ampliamento con il complesso iter di approvazione, decida di intraprendere l’imponente investimento senza un’espansione dei suoi punti vendita;
- Lo scenario C è anch’esso inverosimile sia per l’assurdità economica della scelta, che per non essere mai stato preso in considerazione da Alì Spa. Infatti, l’alternativa indicata più volte dall’azienda è quella di spostare il centro logistico in un altro comune nel caso in cui l’ampliamento non venisse concesso.
Confrontare tra loro coppie di scenari, A-B’ e B-C, e non gli scenari che realmente dovrebbero essere confrontati, A-B, confonde il quadro e contribuisce ad indurre, come vedremo, conclusioni fallaci (paragrafo 4.5 allegato 1).
4. Criteri di valutazione
Il ciclo di vita del centro logistico Alì è valutato in 30 anni.
Pere quantificare le conseguenze sull’ambiente e sulla salute umana dovuti dalla gestione dell’hub e alla produzione che avviene al suo interno, vengono prese in considerazione le seguenti categorie d’impatto: i consumi energetici (Cumulative Energy Demand), il consumo di risorse naturali (Resource use-fossils), le emissioni di polveri sottili (Particulate matter) e quelle gassose (Climate change), prodotte annualmente (pag. 15 allegato 1).
Lo studio assume un modello che attribuisce queste categorie d’impatto a due tipi di attività svolte nel centro logistico:
- l’attività dovuta alla gestione annua del centro (come l’ammortamento annuo dei costi di costruzione e il fabbisogno energetico) detta Unità Dichiarata;
- le attività utilizzate per rendere disponibili alla vendita i beni e i generi alimentari nei supermercati, dette Unità Funzionale (pag. 12 allegato 1).
I dati raccolti sono stati sintetizzati in tabelle relative a ciascun scenario. Qui si riportano quelle degli scenari A e B gli unici significativi (pagg. 25 e 26 dell’allegato 1):
I dati della tabella “Unità dichiarata” si riferiscono a tutti i consumi ed emissioni prodotti complessivamente in un anno, mentre quelli riportati nella tabella “Unità funzionale”, si riferiscono a quelli necessari per fornire annualmente ai supermercati una tonnellata di merce. I dati così raccolti non sono sommabili e lo studio ne valutata separatamente gli effetti.
Riportare i dati in modo disomogeneo è una scelta che può invertire la percezione degli effetti dei due scenari. Ad esempio, la movimentazione e lo stoccaggio annuali di una tonnellata di merce nello scenario B richiede 0,033 MJ, mentre nello scenario A ne richiede 0,058. Ma nello scenario B viene trattato circa il triplo della merce rispetto allo scenario A, per cui, pur essendo minore il consumo di energia unitario, lo scenario B ne richiede una quantità complessiva maggiore del 70% rispetto allo scenario A.
Bisogna quindi rendere confrontabili e sommabili i parametri moltiplicando i valori unitari dell’Unità funzionale per la quantità di merci trattate mediamente ogni anno.
Le quantità di merci che saranno trattate in trent’anni sono:
- Per lo scenario A 504.030 t. pari a 16.801 t./ anno;
- Per lo scenario B 1.355.841 t. pari a 45.195 t./anno (tabella 14 di pag. 24 dell’allegato 1).
La quantità delle merci trattate in trent’anni, conseguente all’ampliamento, quasi si triplica.
Conclusioni
Utilizzando valori omogenei, il confronto diretto e complessivo tra gli scenari A e B dimostra come l’ampliamento dell’hub Alì comporti un rilevante peggioramento di tutte le categorie d’impatto prese in esame.
Per dimostrare ciò, sono state elaborate le seguenti tabelle che usano esclusivamente i dati forniti dallo studio.
Nello scenario B tutti i parametri risultano peggiorati; percentualmente, vanno dal 38% al 62%.
Nello scenario B tutti i parametri risultano peggiorati rispetto ad A; percentualmente vanno dal 50% al 76%.
È da notare come gli effetti della movimentazione e stoccaggio annui siano irrilevanti rispetto a quelli prodotti da un anno di attività generale, al cui confronto incidono solo per lo 0,003% – 0,004%.
Ciò sottolinea ancora una volta come l’aver valutato separatamente gli effetti complessivi legati all’unità dichiarata e a quelli unitari di quella funzionale comporti uno stravolgimento del confronto tra gli scenari A e B a favore di quest’ultimo.
Anche il confronto complessivo di emissioni e consumi dimostra come lo scenario B incida nel modo peggiore su tutti i parametri ambientali, di salute ed energetici anche senza tener conto delle sottovalutazioni ricordate.
Infatti, la realizzazione dello scenario B comporterà:
- un aumento annuo di CO2 di 1,11 t. pari al 49%;
- un aumento annuo della dispersione di risorse di 8.500.371 MJ pari al 38%;
- un incremento annuo dell’indice di mortalità per polveri sottili di 0,0139 pari al 62%;
- un aumento annuo di energia richiesta di 4.909.618 MJ pari al 56%.
Il peggioramento percentuali di tutte le categorie d’impatto è visualizzato nel seguente grafico:
Nonostante l’evidente peggioramento delle condizioni ambientali che potrebbe produrre l’ampliamento dell’hub Alì, la relazione dello studio si conclude affermando che:
“La realizzazione da parte di Alì S.p.A. di un Hub logistico ad ampliamento dell’esistente deposito sito in Via Svezia, risulta generalmente migliorativa, in quanto, rispetto a tutti gli altri scenari indagati, presenta performance migliorative nella maggior parte delle categorie di impatto rilevanti” (pag. 39 allegato 1).
Le motivazioni di questa incredibile conclusione, con ogni probabilità, vanno ricercate in una studiata serie di scelte metodologiche implicanti ciascuna la sottovalutazione degli effetti conseguenti all’ampliamento dell’hub Alì: aver omesso l’esame del rilevante aumento del traffico esterno all’hub, non aver confrontato gli scenari realmente significativi, aver usato parametri inconfrontabili, non aver sommato tra loro effetti concorrenti e aver usato un modello economico “aziendalistico”, inadatto a valutare quanto l’ampliamento dell’hub Alì possa incidere sull’interesse pubblico.
15 dicembre 2023
Foto di Hannes Egler su Unsplash