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Padova, al Basso Isonzo abbattuta palazzina storica degli anni ’20

È caduto e si è sbriciolato ieri a colpi di benna il grande edificio residenziale di mattoni a vista degli anni ’20 ed è stata distrutta l’area verde un tempo destinata a vivaio. Faceva bella vista di sé su via Isonzo a Padova, proprietà dei costruttori Benoni, passò di mano negli anni fino ad essere acquistato dalla società 3MAGI s.r.l. di Padova che ottenne nel 2016 dalla Giunta Bitonci il permesso a costruire nell’area utilizzando le volumetrie esistenti – oltre all’edificio residenziale altri capannoni posti sul retro – maggiorati dalle volumetrie concesse dal Piano casa.

L’area è destinata a “tutela dello stato di fatto” e per questo il Piano attuativo emanato dalla Giunta Bitonci segnalava come “l’edificio residenziale, degli anni 20-30, è caratterizzato da muratura in mattoni faccia-vista, con lesene, cornici di gronda, e profili delle finestre in cotto, in particolar modo sulla facciata verso Via Isonzo. Di rilievo la consistenza arborea dell’area privata circostante” e prescriveva “la ristrutturazione dell’edificio residenziale esistente verso Via Isonzo, con conservazione della facciata”.

L’area nel tempo è stata venduta alla MaeMa Progetti srl società impegnata in edilizia di alta qualità che ha già quasi ultimato nell’area una serie di edifici in legno ad alta resa energetica.

Grazie ad una perizia presentata al Settore Edilizia Privata del Comune in cui si documentava l’instabilità dell’edificio la società MaeMa Progetti ha ottenuto, nel marzo di quest’anno, il permesso a costruire abbattendo l’edificio compresa la facciata. Ieri le ruspe si sono messe in moto abbattendo lo storico edifico. Al suo posto un’unità abitativa di quattro appartamenti.

Foto Lorenzo Ranzato, 27 settembre 2021
Foto Antonio Attisani, 27 settembre 2021
Foto Antonio Attisani, 27 settembre 2021
L’area interessata in una planimetria del Piano degli Interventi del Comune di Padova
L’area interessata in una planimetria del Piano degli Interventi del Comune di Padova

Foto di copertina di Lorenzo Ranzato

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