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Padova: i nodi dello sviluppo scorsoio. E le proposte per scioglierli

Prenderà il via sabato 16 settembre 2017 alle ore 10.00 presso l’ex foro boario di Corso Australia il ciclo di visite ai “nodi dello sviluppo scorsoio padovano”. Il programma è promosso dall’associazione Vite in Viaggio, in collaborazione con il Laboratorio per l’Inchiesta Economica e Sociale (Lies), nell’ambito del progetto La città (in)visibile: segni e mappe del nostro tempo, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, nell’ambito del bando Culturalmente.

Il titolo si rifà ad una celebre, e fulminante, epigramma di Andrea Zanzotto che recita In questo progresso scorsoio / non so se vengo ingoiato / o se ingoio. Le visite programmate riguarderanno alcuni luoghi che sono divenuti “vicoli ciechi” dello sviluppo urbano, sede di progetti (pubblici o privati) iniziati con grande fervore ed impegno e poi rivelatesi sbagliati. Progetti frutto di scelte che con il senno di poi si sono dimostrate di corto respiro, magari dettate da interessi particolari.

Durante le visite – in cui avremo a disposizione qualificati “ciceroni”, profondi conoscitori dei luoghi in questione – verranno ripercorse le origini di questi progetti con l’obiettivo di comprendere i meccanismi che hanno portato a quelle scelte rievocando gli impatti sociali ed ambientali che queste opere hanno provocato. E poi, per ciascun caso, cercheremo di capire insieme quali proposte ci sono in campo per un recupero/revisione della situazione.

Ad accompagnarci in ogni visita vi saranno urbanisti, giornalisti, storici in grado di analizzare la situazione, ma ciascuno dei partecipanti avrà la possibilità, se lo vorrà, di portare il proprio punto di vista e le sue conoscenze. Ciascun incontro verrà accompagnato da una breve scheda informativa distribuita ai partecipanti. Al termine degli incontri – raccolto il materiale degli accompagnatori e degli intervenuti – verrà pubblicata una breve inchiesta su ciascun luogo.

È gradita la prenotazione a ciascuna visita scrivendo a laboratorio.inchiesta@gmail.com.

Programma delle visite

16 settembre, ex Foro Boario corso Australia, ore 10. Accompagnatori: Fabio Tonello, Paolo Coltro

Il Foro Boario di Corso Australia, progettato dall’architetto Giuseppe Davanzo, fu inaugurato nel 1968 con l’ambizione che divenisse un mercato del bestiame di richiamo internazionale. Nel 1985 il mercato del bestiame fu chiuso e per l’edificio furono immaginati e sperimentate molte destinazioni d’uso tra i quali un mercato florovivaistico dal 1985 al 2004. Fu costruita anche una pista d’atletica indoor ora non utilizzata. Il 21 agosto è scaduto il termine per la consegna delle proposte di utilizzo dell’area. E’ giunta unicamente la proposta dell’associazione temporanea di imprese Leroy Merlin e Zed, mentre è in corso una raccolta di firme che chiede “il rispetto degli equilibri e pertanto non siano concesse ulteriori autorizzazioni ad insediamenti commerciali della grande distribuzione e che l’area dell’ex Foro Boario di corso Australia sia destinata ad opere ed impianti di interesse collettivo o sociale”.

30 settembre, Via Anelli, ore 10.00. Accompagnatori: Francesca Vianello, Claudia Mantovan, Gianfranco Zulian

I condomini del famoso complesso residenziale furono trasferiti giusto dieci anni fa e i condomini chiusi. Da allora il destino dell’area è stato oggetto di diverse proposte e idee, ma, allo stato, non risulta nulla di definitivo. Ci accompagneranno nella visita le sociologhe Francesca Vianello e Claudia Mantovan che a lungo analizzarono la situazione di marginalità che si creò nel famoso “ghetto” padovano e Gianfranco Zulian ex dirigente del settore urbanistica del Comune di Padova

7 ottobre, Torre Gregotti (Arcella), ore 10. Accompagnatori: Sergio Lironi, Ernesto Milanesi

Nel 1989 venne approvata la lottizzazione ex Sangati con un progetto avveniristico firmato dall’architetto Vittorio Gregotti riguardante l’area di piazza Azzurri d’Italia all’Arcella. Veniva prevista la costruzione di 4 torri e costruzioni-ponte a scavalco di via Tiziano Aspetti. Di torri ne è stata costruita solo solo una e lo spazio quadrilatero che comprende l’ex centro Totip, abbandonato da anni, la chiesa di San Carlo e la piazza Azzurri d’Italia è rimasto una sorta di vuoto urbano Un progetto dell’Immobiliare Valli che consisteva in sostanza nella proposta di edificare 33 mila metri cubi (di proprietà privata) in cambio della costruzione di 7 mila metri cubi (di proprietà pubblica) da cedere al Comune per realizzarvi un centro civico di quartiere e spazi per attività culturali (biblioteche, mediateche, eccetera) è stato respinto da un referendum del 2006.

14 ottobre, Pp 1, ore 10. Accompagnatori: Luisa Calimani, Claudio Malfitano

L’area è quella tra le vie Trieste, Valeri, Tommaseo, piazza Salvemini e piazzetta Turati. Il primo progetto del Pp1 (Piano Particolareggiato 1) nasce nel 2004, quando a Palazzo Moroni era sindaco Giustina Destro. Le aziende proprietarie dell’area – le maggiori dell’edilizia padovana – presentarono in Comune un progetto firmato dall’architetto Boris Podrecca. Il progetto prevedeva un grattacielo di 28 piani, alto 108 metri, una serie di ville urbane e tre mega-parcheggi interrati. La crisi e la necessità di complesse opere di bonifica hanno portato al fallimento del progetto da cui l’attuale “buco nero” a due passi dalla Cappella degli Scrovegni.

Le visite proposte precedono e accompagnano il contenitore culturale Festival della Lentezza 2017, che si terrà dal 5 all’8 ottobre 2017, nel Comune di Ponte San Nicolò di Padova.

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