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Progetto Parco Prandina a Padova, appello delle associazioni: “La città ha bisogno di parchi alberati e spazi sociali”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello sottoscritto da otto associazioni padovane sul Parco Prandina, dopo la pubblicazione del progetto di fattibilità da parte dell’amministrazione comunale di Padova nei giorni scorsi.

PRANDINA – LA CITTÀ HA BISOGNO DI PARCHI ALBERATI E DI SPAZI SOCIALI

Per più di cinque anni l’Amministrazione ha discusso la destinazione da dare alla ex caserma Prandina quando la legge speciale 542/1971, tuttora in vigore, obbliga il comune a destinare tutta l’area a parco pubblico.

Nel 2024 l’Amministrazione ha deciso di suddividere l’area della Prandina in un ambito destinato a parco e in un altro, quello coperto da un bosco spontaneo, destinato a parcheggio di almeno 250 posti auto, affidandone progettazione, realizzazione e gestione ad APS Holding. In tal modo ha violato, oltre la legge 542/71, anche le prescrizioni della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale Veneto del 14-05-2020 che vieta interventi di suddivisione o frammentazione degli spazi dell’ex caserma

Ciò è avvenuto disattendendo anche le indicazioni dei cittadini e delle associazioni, espresse durante i lavori di Agenda 21, che richiedevano un grande parco alberato, un polmone verde, e spazi per attività sociali e ricreative. L’Amministrazione nel Documento di Indirizzo Progettuale (DIP), base del bando di concorso, ha invece imposto, una riqualificazione funzionale al commercio, ad un turismo invasivo e al traffico privato, immaginando un parco che, secondo i rendering diffusi a mezzo stampa, pare assomigliare più ad una ordinata distesa di erba con qualche filare di alberi e cespugli che al polmone verde auspicato.

Nello stesso documento ha inoltre previsto la demolizione di tutti gli edifici non vincolati, compresi quelli di pregio storico, che la cittadinanza frequenta da decenni con continuità.

Nella convinzione che l’unità dell’area, la bellezza di un bosco, la storia del luogo non debbano essere compromesse dalla presenza di un grande parcheggio e da una progettazione banale, chiediamo l’area Prandina, mantenendo e non abbattendo la vegetazione formatasi in decenni a sud dell’area, sia un vero parco fruibile in ogni sua parte come zona di riposo, ricreazione e uso sociale per ogni fascia di età.

Le associazioni, riservandosi ricorsi in sede legale, richiedono che vengano accolte nel progetto definitivo le seguenti istanze:

  • vengano rispettate: la legge 542/71, le prescrizioni della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale Veneto del 14-05-2020 e le prescrizioni conformative del vigente Piano degli Interventi
  • venga ritirato l’anomalo incarico ad APS Holding alla progettazione e realizzazione del cosiddetto “parcheggio boscato” e che, di conseguenza, il progetto definitivo riguardi l’intera area della ex caserma
  • sia preservato l’edificio attualmente sede della Sala Cavalleggeri e, egualmente salvato da demolizione, l’edificio centrale dei magazzini novecenteschi lungo l’attuale via Orsini, edifici necessari per la vita sociale della città, come indicato da Agenda 21
  • nel rispetto delle attuali alberature, sia previsto il completamento dei porticati lungo Corso Milano, per dare continuità alla copertura del percorso pedonale che collega Ponte Milano a Porta Savonarola

Firmato:

Urbanistica e Contesto
Coordinamento Parco e Mura e Acque Padova
ONDA – Organismo Nazionale Difesa Alberi
Italia Nostra
ARCO – architettura contemporanea
Amissi dell’Alicorno
Gruppo Giardino Storico UNIPD
Gruppo Zanzotto UNIPD

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