La Rete Beni Comuni di Padova ha lanciato mercoledì 24 maggio un appello (si può aderire a questo link) cui hanno subito risposto centinaia di persone per sollecitare la giunta comunale a dare risposte. L’appello espone la latitanza del Comune a oltre 500 giorni dalla presentazione della Dichiarazione d’Uso Civico e Collettivo del bene comune Ex Macello di via Cornaro e a quasi un anno dalla PEC in cui la comunità di riferimento dell’area chiedeva di entrare nel merito della progettazione e dell’iter del riconoscimento come bene comune, sollecitando l’intervento di una parte terza.
Oltre all’importanza dell’area verde e boschiva protetta (e oggi minacciata) e della collezione di macchine informatiche, l’appello ricorda “l’importanza che quest’area ha avuto per le scuole di questa città dal punto di vista formativo ed educativo e per le persone che hanno attraversato e abitato questo spazio nell’arco di decenni. Riteniamo il riconoscimento per questa forma di patrimonio immateriale altrettanto importante di altre rappresentazioni culturali e portatrice di una concezione del prestigio radicata nella coscienza e nella memoria della collettività”.
In merito all’iter, è mancata da parte del Comune una verifica sia della Dichiarazione presentata ed un’esplicitazione delle tappe del percorso di riconoscimento del bene comune da parte della Giunta, sia delle modalità con cui dar corso alla cura e utilizzo del bene. Nel corso del 2022 la Giunta aveva comunicato di aver organizzato un corso di formazione interno al Comune e di aver predisposto un Vademecum che orienta il lavoro dell’amministrazione in questo ambito, elementi che, in precedenza, sembravano ritardarne il lavoro. L’appello chiede cosa cosa l’abbia ostacolato in questi mesi e perché persista questa disattenzione nei confronti di chi cerca di prendersi cura dell’area.
Nel frattempo, sabato 29 aprile pomeriggio, decine di cittadinɜ hanno condiviso zappe e zappette e si sono ritrovatɜ per sistemare lo spazio verde sulla destra dell’entrata, che risultava in stato di abbandono ed invaso da rifiuti. Questi, in grande quantità, sono stati raccolti e smaltiti. Nell’area, al posto dei rifiuti ci sono ora piante aromatiche, senza esigenze di irrigazione troppo frequente: ne sono state messe a terra alcune decine, insieme a patate, al centro dell’orto, offerte dalla cooperativa El Tamiso. Ne è risultato un percorso calpestabile che delimita alcune aree tematiche di prendersi cura. La partecipazione di Cucina Brigante ha trasformato l’incontro in una piccola festa con merenda e cena condivisa. Il 23 giugno alle 17.00 è previsto il prossimo appuntamento culturale, in compagnia di Adriano Menin.