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Basso Isonzo, appello per salvare un sentiero storico

Basso Isonzo. Tracce storiche

Una lettera di Sergio Lironi, presidente onorario di Legambiente Padova, solleva preoccupazione riguardo ai lavori in corso nell’area del Basso Isonzo, che interessano un percorso che Viviana Ferrario, una delle progettiste del masterplan del parco agricolo del Basso Isonzo, ha definito “un piccolo gioiello, un’oasi e anche l’unico esempio di come erano fatte un tempo le strade campestri della zona, con siepi indispensabili per ridurre il soleggiamento e fossi utilissimi per la sicurezza idraulica. Un percorso storico documentato nelle mappe dell’abbazia di Praglia fin del XVII secolo”.

Pubblichiamo di seguito la lettera firmata da Sergio Lironi.

Leggi anche: “Basso Isonzo. Il futuro del passato”. Il libro in pdf


Al Sindaco e Assessore all’Edilizia Privata, Sergio Giordani
All’Assessore al Verde, Antonio Bressa
All’Assessore all’Urbanistica, Andrea Ragona
Al Capo Settore Edilizia Privata

Al Capo Settore al Verde
Al Capo Settore all’Urbanistica

Al Comando Polizia Locale

Loro Sedi

Padova, 27 luglio 2022

Tratto terminale via Libia. Segnalazione e urgente richiesta informazioni relative ad un intervento in corso, che prevede la formazione di una nuova strada e la tombinatura di una canaletta esistente.

In questi giorni il tratto finale di via Libia, un sentiero in terra battuta limitato da un fossato e da un filare di alberi, è stato recintato e come risulta dalle foto allegate sono iniziati i lavori per l’interramento della canaletta esistente e la trasformazione del sentiero in una vera e propria strada. Lavori evidentemente finalizzati a rendere accessibile con mezzi meccanizzati la casa in corso di ristrutturazione alla fine di via Libia, destinato dal previgente Piano degli Interventi a Zona residenziale di conservazione 5.

Le opere in corso destano notevole preoccupazione in particolare per due ragioni. La prima è che negli studi per il Piano del Verde recentemente approvato dal Consiglio Comunale proprio quel sentiero, quella canaletta e quel filare di alberi vengono indicati come una delle principali e più rilevanti preesistenze ambientali e paesaggistiche del territorio del Basso Isonzo: territorio che lo stesso Piano del Verde prevede venga destinato a Parco agro-paesaggistico. Come scrive Viviana Ferrario, una delle progettiste del masterplan del Parco: “La stradina è veramente un piccolo gioiello, un’oasi e anche l’unico esempio di come erano fatte un tempo le strade campestri della zona, con siepi indispensabili per ridurre il soleggiamento e fossi utilissimi per la sicurezza idraulica. Come segnalato nel Piano del Verde si tratta inoltre di un percorso storico documentato nelle mappe dell’abbazia di Praglia fin del XVII secolo”. Si allega a tal fine la mappa in cui sono evidenziate le tracce storiche del territorio, desunte dalle mappe delle proprietà del Monastero di Praglia attribuite al perito Giovanni Falconi (circa 1675-80).

In secondo luogo il sentiero preesistente costituiva di fatto uno dei principali accessi pedonali e ciclabili alle aree del Parco agricolo del Basso Isonzo, un percorso da sempre molto frequentato. Si chiede se le opere in corso comporteranno la chiusura definitiva di detto percorso e, nel caso, se non siano state studiate soluzioni alternative.

In attesa di un Vostro cortese riscontro, si porgono distinti saluti.
Arch. Sergio Lironi

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