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World Social Agenda: gli studenti padovani scrivono 80 inchieste sull’ambiente

Sono 80 le inchieste sui principali problemi ambientali prodotte dai ragazzi di 16 classi di scuole superiori della provincia di Padova. Ragazzi e ragazze che hanno studiato durante l’anno insieme ai propri professori un percorso in cui si affronta il delicato tema della salvaguardia e della gestione sostenibile delle risorse nel territorio padovano e veneto.

Le inchieste si possono leggere sul blog “Planet. Responsabilità e territorio” a questo link:  worldsocialagenda2019.wordpress.com.

397 i ragazzi coinvolti nel progetto World Social Agenda della Fondazione Fontana Onlus a cui ha collaborato Lies con laboratori classe per classe studiati per offrire ai ragazzi gli strumenti dell’inchiesta ambientale. Un percorso che si aggancia ai nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Onu.

Sulle orme di Greta si sono impegnati e hanno cercato di interpretare a loro modo la necessità che abbiamo di cambiare il nostro approccio alle tematiche ambientali.

Il progetto, unico in Italia nel suo genere, ha prodotto come risultati dei notiziari realizzati nel corso dell’anno dagli studenti delle scuole superiori con il supporto del regista Marco Zuin che collabora da molti anni con Fondazione Fontana. Sono sedici telegiornali con tanto di sigla, titoli, giornalista in studio e inchieste degli inviati.

I ragazzi si sono immedesimati perfettamente nella parte del reporter studiando, fotografando e analizzando alcuni dei problemi che ci riguardano da vicino.

Pfas, Vaia, consumo di suolo: i temi toccati dalle inchieste

Tra i temi toccati dai giovani giornalisti ci sono il problema PFAS, il ciclone Vaia e la devastazione dei monti bellunesi e dell’Altopiano, il consumo del suolo e lo spreco di cibo ma anche criticità locali come il progetto del nuovo centro commerciale di Due Carrare, il futuro dell’area ex Grosoli a Cadoneghe, l’ex seminario di Tencarola, l’ex cartiera di Roncajette e il Gas Radon sui Colli Euganei.

«La partecipazione e il coinvolgimento dei ragazzi è stato sorprendente, il tema è sentito da tutti e tutti vogliono dare il proprio contributo – sostiene  Sara Bin, responsabile del progetto World Social Agenda -. Si passa dalle piccole azioni quotidiane alle domande che ci si pone sui temi globali».

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